Comune della Beata Vergine Maria
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INVITATORIO |
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Ant.
Venite, adoriamo il Cristo Signore, |
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Oppure: |
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Ant.
Celebriamo la festa di Maria, |
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Salmo invitatorio come nell'Ordinario. |
Ufficio delle Letture
O Dio, vieni a salvarmi. Gloria al Padre. Come era nel principio. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
« Vergine madre,
figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate ».
Oppure:
Quem terra, pontus, æthera
colunt, adórant, prædicant
trinam regéntem máchinam,
claustrum Maríæ báiulat.
Cui luna, sol et ómnia
desérviunt per témpora,
perfúsa cæli grátia
gestant puéllæ víscera.
Beáta mater múnere,
cuius, supérnus ártifex,
mundum pugíllo cóntinens,
ventris sub arca clausus est.
Beáta cæli núntio,
fecúnda Sancto Spíritu,
desiderátus géntibus
cuius per alvum fusus est.
Iesu, tibi sit glória,
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.
1 ant.
Maria, sei benedetta dal Signore,
il Dio della salvezza ti ha santificato (T. P. alleluia).
SALMO 23 Il Signore entra nel suo tempio
Le porte del cielo si sono aperte a Cristo Signore, quando salì al cielo
(sant'Ireneo).
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.
Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1 ant.
Maria, sei benedetta dal Signore,
il Dio della salvezza ti ha santificato (T. P. alleluia).
2 ant.
L'Altissimo ha santificato la sua dimora (T. P. alleluia).
SALMO 45 Dio rifugio e forza del suo popolo
Sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi (Mt 1, 23).
Dio è per noi rifugio e forza, *
aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra, *
se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
tremino i monti per i suoi flutti.
Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
la santa dimora dell'Altissimo.
Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
egli tuonò, si sgretolò la terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto portenti sulla terra.
Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà con il fuoco gli scudi.
Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2 ant.
L'Altissimo ha santificato la sua dimora (T. P. alleluia).
3 ant.
Meraviglie si dicono di te,
o Vergine Maria! (T. P. Alleluia).
SALMO 86 Gerusalemme, madre di tutti i popoli
La Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre (Gal 4, 26).
Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio.
Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati.
Si dirà di Sion: « L'uno e l'altro è nato in essa *
e l'Altissimo la tiene salda ».
Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
« Là costui è nato ».
E danzando canteranno: *
« Sono in te tutte le mie sorgenti »
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3 ant.
Meraviglie si dicono di te,
o Vergine Maria! (T. P. Alleluia).
V. Maria
meditava nel suo cuore (T.
P. alleluia),
R. gli
eventi meravigliosi del suo Figlio (T.
P. alleluia).
PRIMA LETTURA
Nel Tempo ordinario:
Dal libro del profeta Isaia 7,
10-14; 8, 10; 11, 1-9
L'Emmanuele, re di pace
In quei giorni il Signore parlò ad Acaz dicendo:
«Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in
alto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora
Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza
degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il
Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un
figlio, che chiamerà Emmanuele.
Preparate un piano, sarà senza effetti;
fate un proclama, non si realizzerà,
perché Dio è con noi».
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La vacca e l'orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.
RESPONSORIO
Is 7, 14; 9, 6. 7
R. Ecco,
la vergine concepirà e partorirà un figlio: * sarà
chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente.
V. Sul
trono di Davide regnerà per sempre:
R. sarà
chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente.
Oppure:
Dalla lettera ai Galati di san Paolo, apostolo 3,
22 - 4, 7
Per la fede siamo figli ed eredi di Dio
Fratelli, la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il
peccato, perché ai credenti la promessa venisse data in virtù della fede in Gesù
Cristo.
Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi
sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.
Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché
fossimo giustificati per la fede. Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più
sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo
Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di
Cristo. Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più
uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. E se appartenete a
Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo
che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo
padrone di tutto; ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine
stabilito dal padre. Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come
schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio
mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro
che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete
figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo
Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se
figlio, sei anche erede per volontà di Dio.
RESPONSORIO
Cfr. Gal 4, 4-5; Ef 2, 4; Rm 8,3
R. Quando
venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto
la legge, * per
riscattare coloro che erano sotto la legge.
V. Nel
suo grande amore per noi, Dio ha mandato il proprio Figlio fatto uomo, simile a
noi peccatori,
R. per
riscattare coloro che erano sotto la legge.
In Avvento, Quaresima, e nel Tempo di Natale:
Dal primo libro delle Cronache 17,
1-15
Profezia intorno al figlio di Davide
In quei giorni, stabilitosi in casa, Davide disse al
profeta Natan: «Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca dell'alleanza del
Signore sta sotto una tenda». Natan rispose a Davide: «Fà quanto desideri in
cuor tuo, perché Dio è con te».
Ora in quella medesima notte questa parola di Dio fu
rivolta a Natan: «Và a riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu non mi
costruirai la casa per la mia dimora. Difatti io non ho mai abitato in una casa
da quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io passai da una tenda
all'altra e da una dimora all'altra. Durante tutto il tempo in cui ho camminato
insieme con tutto Israele non ho mai detto a qualcuno dei Giudici, ai quali
avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché non mi avete costruito una casa
di cedro? Ora, riferirai al mio servo Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io
ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul
mio popolo Israele. Sono stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto
tutti i tuoi nemici davanti a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi
personaggi sulla terra. Destinerò un posto per il mio popolo Israele; ivi lo
pianterò perché vi si stabilisca e non debba vivere ancora nell'instabilità e i
malvagi non continuino ad angariarlo come una volta, come quando misi i Giudici
a capo di Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il
Signore ha intenzione di costruire a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno
finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo di te, uno
dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno. Costui mi costruirà una casa e io
gli assicurerò il trono per sempre. Io sarò per lui un padre e lui sarà per me
un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato dal tuo
predecessore. Io lo farò star saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono
sarà sempre stabile».
Natan riferì a Davide tutte queste parole e tutta la
presente visione.
RESPONSORIO
Lc 1, 28
R. Beata,
o vergine Maria: hai portato il Creatore del mondo. * Hai
dato la vita a colui che ti ha creato, e sei vergine per sempre.
V. Ti
saluto, piena di grazia, il Signore è con te.
R. Hai
dato la vita a colui che ti ha creato, e sei vergine per sempre.
Nel Tempo di Pasqua:
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo 11,
19 - 12, 17
Il segno grandioso della donna nel cielo
Si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel
santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono,
terremoto e una tempesta di grandine.
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna
vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di
dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste
e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo
delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti
alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa
partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di
ferro (Sal 2, 9), e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.
La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché
vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi
angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi
angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande
drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce
tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i
suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell'Agnello
e grazie alla testimonianza del loro martirio;
poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire.
Esultate, dunque, o cieli,
e voi che abitate in essi.
Ma guai a voi, terra e mare,
perché il diavolo è precipitato sopra di voi
pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo».
Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si
avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date
alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il
rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà
di un tempo lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come
un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la
terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume
che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.
Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò
a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano
i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.
RESPONSORIO
1 Cor 15, 54. 57; Ap 12, 1
R. Quando
questo corpo mortale si sarà vestito di immortalità, si compirà la parola della
Scrittura: La morte è stata ingioiata dalla vittoria. * Grazie
a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia.
V. Nel
cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i
suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle.
R. Grazie
a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia.
SECONDA LETTURA
Dai « Discorsi » di san Sofronio, vescovo
(Disc. 2 per l'Annunciazione di Maria, 21-22. 26;
PG 87, 3, 3242-3250)
La benedizione del Padre
rifulse agli uomini per mezzo di Maria
Ave, piena di grazia, il Signore è con te (cfr. Lc 1,
28). E che cosa potrebbe esserci di più sublime di questa gioia, o Vergine
Madre? O che cosa potrebbe esserci di più eccellente di questa grazia che tu hai
avuto in sorte da Dio? O che cosa si può escogitare di più gioioso e di più
splendido di essa? Ogni cosa è ben lontana dalla grazia che si vede in te, ogni
cosa è al di sotto della tua grazia; tutto sta al secondo posto, anche ciò che è
più puro, e tutto ha uno splendore assolutamente inferiore.
Il Signore è con te! E chi oserebbe gareggiare con te?
Dio viene da te, e chi non ti cederebbe il passo e non ti darebbe anzi di buon
grado il primato e la superiorità? Perciò, guardando alle tue eminenti
prerogative più eccellenti di quelle di tutte le creature, grido anch'io, con
grandissime lodi: Ave piena di grazia, il Signore è con te! Da te infatti il
gaudio fu esteso non soltanto agli uomini, ma è donato anche alle virtù celesti.
Veramente «benedetta tu fra le donne», perché hai mutato in benedizione la
maledizione di Eva. Infatti hai fatto sì che Adamo, che prima giaceva colpito da
maledizione, fosse per te benedetto. Veramente benedetta sei tu fra le donne,
perché in grazia tua la benedizione del Padre è brillata agli uomini e li ha
liberati dall'antica maledizione. Veramente benedetta sei tu fra le donne,
perché per tuo mezzo i tuoi progenitori hanno trovato la salvezza: tu cioè
genererai il Salvatore, che procurerà loro la divina salvezza.
Veramente benedetta fra le donne, perché senza umano
concorso hai prodotto quel frutto che dà la benedizione a tutta la terra e la
redime da quella maledizione che generava solo spine.
Veramente benedetta sei tu fra le donne perché pur
essendo donna per la tua naturale condizione, tuttavia diventerai veramente la
madre di Dio. Infatti colui che doveva nascere da te, è realmente e veramente
Dio incarnato, e tu stessa sei detta a buon diritto e meritatamente genitrice di
Dio, in quanto in tutta verità generi Dio.
Tu infatti nel segreto del tuo grembo hai Dio stesso
che dimora in te secondo la carne e che procede da te come uno sposo: egli che
ottiene per tutti il gaudio o distribuisce a tutti la luce divina.
Infatti in te, o Vergine, Dio ha posto come in un cielo
purissimo e limpido la sua tenda ed esce da te come sposo dalla stanza nuziale
(cfr. Sal 18, 6) e, imitando nella sua vita la corsa del gigante, percorrerà la
via che sarà la salvezza per tutti i viventi e che protendendosi dalla sommità
del cielo ai cieli più alti, riempirà ogni cosa di divino calore e allo stesso
tempo di vivificante splendore.
RESPONSORIO
R. Benedetta
fra le donne: hai cambiato in benedizione la maledizione di Eva; * grazie
a te è brillata agli uomini la benedizione del Padre (T.
P. alleluia).
V. Per
mezzo tuo, i tuoi progenitori hanno trovato la salvezza:
R. grazie
a te è brillata agli uomini la benedizione del Padre (T.
P. alleluia).
Oppure:
Dai « Discorsi » del beato Aelredo, abate
(Disc. 20 « Per la Natività di Maria »; PL 195, 322-324)
Maria madre nostra
Accostiamoci alla sua sposa, accostiamoci alla sua
madre; accostiamoci all'ottima sua serva. Tutto questo è la beata Maria.
Ma che cosa faremo per lei? Quali doni le offriremo?
Potessimo almeno darle quello che dobbiamo per debito! Noi le dobbiamo onore,
noi le dobbiamo servizio, noi le dobbiamo amore, noi le dobbiamo lode. Noi le
dobbiamo onore perché è madre di nostro Signore. Infatti colui che non onora la
madre, senza dubbio disonora il figlio. La Scrittura dice: « Onora tuo padre e
tua madre» (Es 20, 12, ecc.).
Che cosa diremo dunque, fratelli? Non è forse ella
nostra madre? Certo, fratelli, ella è veramente nostra madre. Per lei infatti
siamo nati non al mondo, ma a Dio. Tutti noi, come ben sapete e credete, siamo
stati nella morte, nella decrepitezza, nelle tenebre, nella miseria. Nella
morte, perché avevamo perduto il Signore; nella decrepitezza perché eravamo
nella corruzione; nelle tenebre perché avevamo perduto la luce della sapienza e
così eravamo del tutto perduti.
Ma per mezzo della beata Vergine Maria siamo nati molto
meglio che non per mezzo di Eva, per il fatto che Cristo è nato da lei. Invece
della decrepitezza abbiamo riacquistato la freschezza; invece della corruzione
l'incorruzione; invece delle tenebre la luce.
Ella è nostra madre, madre della nostra vita, madre
della nostra incorruzione, madre della nostra luce. Dice l'Apostolo riguardo a
nostro Signore: «Egli è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e
redenzione» (1 Cor 1, 30).
Ella dunque, che è madre di Cristo, è madre della
nostra sapienza, madre della nostra giustizia, madre della nostra
santificazione, madre della nostra redenzione; perciò è per noi più madre della
madre nostra secondo la carne. Dunque da lei abbiamo una natività migliore,
perché da lei è la nostra santità, la nostra sapienza, la nostra giustizia, la
nostra santificazione, la nostra redenzione.
Dice la Scrittura: Lodate il Signore nei suoi santi
(cfr. Sal 150, 1). Se nostro Signore si deve lodare per quei santi per mezzo dei
quali opera miracoli e prodigi, quanto più è da lodare in colei nella quale fece
se stesso, che è mirabile su tutte le cose mirabili.
RESPONSORIO
R. Beata
sei tu, santa Vergine Maria, degna di ogni lode: * da
te è nato il sole di giustizia, Cristo salvatore (T.
P. alleluia).
V. Celebriamo
con gioia la tua festa, o Vergine Maria:
R. da
te è nato il sole di giustizia, Cristo salvatore (T.
P. alleluia).
Oppure:
Dalla « Costituzione dogmatica » Lumen gentium del Concilio ecumenico
Vaticano II sulla Chiesa
(n. 61-62)
La maternità di Maria nell'economa della grazia
La predestinazione eterna dell'incarnazione del Verbo
fu anche la predestinazione della beata Vergine Maria ad essere la madre di Dio.
Per disposizione della divina Provvidenza, fu su questa terra, l'augusta Madre
del divin Redentore, la compagna più generosa e la serva più umile del Signore.
Concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel tempio,
soffrendo assieme al Figlio morente sulla croce, cooperò in modo tutto singolare
all'opera del Salvatore coll'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente
carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime.
Questa maternità di Maria nell'economia della grazia
perdura senza soste dal momento del consenso che ella diede fedelmente
nell'Annunciazione, si manifestò premurosa sotto la croce e continuerà fino a
che gli eletti non abbiano per sempre la gloria finale. Infatti, assunta in
cielo, non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice
intercessione continua a ottenerci le grazie della salvezza eterna. Con il suo
materno amore si prende cura dei fratelli del Figlio suo che sono ancora
pellegrini e posti tra tanti pericoli ed affanni, fino a che non siano condotti
nella patria beata. Perciò la beata Vergine viene pregata nella Chiesa con i
titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice. Questo tuttavia va
inteso in modo che nulla detragga, nulla aggiunga alla dignità ed efficacia di
Cristo, unico Mediatore.
Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata con
il Verbo incarnato e redentore; ma come il sacerdozio di Cristo è in vari modi
partecipato, sia dai sacri ministri, sia dal popolo fedele; e come l'unica bontà
di Dio è realmente diffusa in modi diversi nelle creature, così anche l'unica
mediazione del Redentore non esclude, ma anzi suscita nelle creature una varia
cooperazione partecipata da un'unica sorgente.
Tale funzione subordinata di Maria La Chiesa non dubita
di riconoscerla apertamente, la sperimenta continuamente e la raccomanda
all'amore dei fedeli, perché, sostenuti da questo materno aiuto, siano più
intimamente congiunti col Mediatore e Salvatore.
RESPONSORIO
R. Come
cantare le tue lodi, santa Vergine Maria? * Colui
che i cieli non possono contenere, tu lo hai portato nel grembo (T.
P. alleluia).
V. Benedetta
tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno.
R. Colui
che i cieli non possono contenere, tu lo hai portato nel grembo (T.
P. alleluia).
Nelle solennità e nelle feste:
TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
¤ Salva
il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
¤ Quest'ultima
parte dell'inno si può omettere.
ORAZIONE
Orazione propria, mancando la quale si dice:
Nel Tempo di Avvento:
O Dio, che all'annunzio dell'Angelo hai voluto che il
tuo Verbo si facesse uomo nel grembo verginale di Maria, concedi al tuo popolo,
che la onora come vera Madre di Dio, di godere sempre della sua materna
intercessione. Per il nostro Signore.
Nel Tempo di Natale:
O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato
agli uomini i beni della salvezza eterna, fa' che sperimentiamo la sua
intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l'autore della vita,
Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli.
In Quaresima:
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, Signore; tu
che all'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per
la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il
nostro Signore.
Oppure:
Perdona, Signore, le colpe dei tuoi figli, e poiché non
possiamo salvarci con le nostre opere, ci soccorra l'intercessione della Vergine
Maria, Madre del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Egli è Dio, e vive e
regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Nel Tempo di Pasqua:
O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio
hai ridonato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine
concedi a noi di godere la gioia senza fine della vita eterna. Per il nostro
Signore.
Oppure:
O Dio, che ai tuoi apostoli riuniti nel cenacolo con
Maria madre di Gesù, hai donato lo Spirito Santo, concedi anche a noi, per
intercessione della Vergine, di consacrarci pienamente al tuo servizio e
annunziare con la parola e con l'esempio le grandi opere del tuo amore. Per il
nostro Signore.
Nel Tempo ordinario:
Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere
sempre la salute del corpo e dello spirito e per la gloriosa intercessione di
Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e
guidaci alla gioia senza fine. Per il nostro Signore.
Oppure:
Perdona, Signore, le colpe dei tuoi figli, e poiché non
possiamo salvarci con le nostre opere, ci soccorra l'intercessione della Vergine
Maria, Madre del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Egli è Dio, e vive e
regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Oppure:
O Dio, Padre misericordioso, soccorri la nostra
debolezza, e, per intercessione di Maria, Madre immacolata del tuo Figlio, fa'
che risorgiamo dal peccato alla vita nuova. Per il nostro Signore.
Oppure:
Ci soccorra, Signore, l'intercessione della beata
sempre Vergine Maria, perché liberi da tutti i pericoli possiamo godere la tua
pace. Per il nostro Signore.
Oppure:
Guarda, Signore, il tuo popolo, riunito nel ricordo
della beata Vergine Maria, e fa' che, per sua intercessione, partecipi alla
pienezza della tua grazia. Per il nostro Signore.
Oppure:
Dio onnipotente ed eterno, concedi al tuo popolo che
confida nella materna protezione della Vergine Maria, di essere liberato da
tutti i mali per giungere alla gioia eterna del cielo. Per il nostro Signore.